LE
COMMEDIE
DI
VALENTINO CARRERA
..... Se voeren sti poetta
Ciappottan i passion, moeven el cœur,
Hann de toccann i tast che ne diletta,
Ciapann, come se dis, dove ne dœur;
Senza andà sui baltresch a tirà a man
I coregh e i scuffion gregh e roman!
Carlo Porta.
VOLUME PRIMO
TORINO
TIPOGRAFIA L. ROUX E C.
1887
L'editore e l'autore, osservati tutti gli obblighi, intendono difruire di tutti i diritti della proprietà sia per la riproduzionee la traduzione, che per la rappresentazione.
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COMMEDIA IN DUE ATTI.
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In quest'epoca così sinceramente democratica, comesa il lettore, nella quale non c'è calzolaio che nonarrossisca dell'antica insegna ciabattinesca del padresuo, appena Mastro Andrea, a furia di lavoro e diprivazioni, è riuscito ad avviare benino la bottega, odha messo assieme un poderello, c'è da scommettereche invece di fare del figliuolo un valente artigianood un buon agricoltore, lo manderà a farsi avvocatoin una delle troppe e troppo inutili Università. Unavolta cotesti spostati li facevano preti e riuscivanoquello che riuscivano, meno che di decoro e di lustroal clero: ora li fanno avvocati; vedremo con qualerisultato.
Il ragazzaccio fin dall'infanzia mal avvezzo e senzaesempio e consiglio, pretensioso e villano a facciafresca per natura, nove su dieci riesce una forca. Labella e fragrante campagna in cui è cresciuto e iltrionfo dei colli ubertosi non gli hanno messo addossoun solo brivido di febbre poetica, e così, a diciottoanni, non trasuderebbe una stilla di entusiasmo perqualsiasi cosa più bella o generosa, neanco a pigiarlosotto lo strettoio. Nessuna meraviglia quindi ch'eglinon abbia che un ideale ed uno scopo, se stesso.
Al primo arrivare nella grande città, sebbene abituatoa sentirne motteggiare le usanze come è costumenei borghicciattoli fuori d'ogni movimento ed'ogni istoria, prova una sensazione di scoramento,quasi una mortificazione. Si sente piccino quanto è[148]a corto di quattrini. Ma poi sono tanti i compagni edè tanta la tacita tolleranza per gli scolari pari suoi,che si rincora presto e in meno di otto giorni ricominciaa vociare e ad impacciare in iscuola e fuori,come se stesse ancora per le strade del villaggio coglialtri monelli o nelle aie coi vaccari ed i carrettieri.Non ha che una scusa: ed è che nelle Universitàmanca tuttora la più indispensabile delle cattedre,quella che insegnerebbe a vivere. Il suo è un turbinedi parole e di gesti più che meridionali, nel quale sitrovano, quand'è possibile tenerci dietro, sciocchezzemarchiane ma clamorose, paradossi scuciti ma sfavillanti,un pochino di logica borghese, e in compensomolte assurdità. Sugo? Presunzione a