F. DE ROBERTO
AL ROMBO
DEL CANNONE
MILANO
Fratelli Treves, Editori
1919
—
Secondo migliaio.
PROPRIETÀ LETTERARIA.
I diritti di riproduzione e di traduzione sono riservatiper tutti i paesi, compresi la Svezia, la Norvegia e l'Olanda.
Tip. Fratelli Treves.
Gli scritti raccolti nel presente volume furonocomposti e pubblicati a parte durante la guerra.Mentre si decidevano le sorti della Patria e delmondo non era possibile distrarre la mente dallaimmane tragedia, al paragone della quale ogniopera di fantasia sarebbe rimasta priva di senso.L'autore si volse alla storia per cercarvi ammaestramentie conforti, studiò memorie di soldati, didiplomatici e di politici, e tra i libri di bella letteraturaesaminò quelli che avevano per tema lagrande crisi, o che indirettamente vi si potevanoriferire. Le pagine che egli ne trasse ad auspiciodi vittoria non sono forse indegne d'essere riletteora che la guerra è gloriosamente finita.
31 decembre 1918.
[1]
AL ROMBO DEL CANNONE
Il regno d'Italia è dunque in guerra ad oltranzacontro l'impero d'Austria: dall'Adige all'Isonzo,dalle vette delle Prealpi tridentine aglianfratti del Carso il bombardamento imperversa,la battaglia infuria. Soldati italiani veleggianoper l'Adriatico, battaglioni di bersaglierioperano in Val Sabbia; i nomi di Gorizia, diTolmino, di Malborghetto, di Monfalcone, diPlava, di Asiago, di Arsiero, della Val Sugana,della Vallarsa, della Valle Lagarina ricorrononei bollettini quotidiani; Trento, Trieste, l'Istria,la Dalmazia sono oggetto della gran contesa.La Francia è col giovane Regno contro ildecrepito Impero, che ha dalla sua i Prussianie le altre genti tedesche; l'Inghilterra e la Russia....ahimè, l'Inghilterra e la Russia non sono — nonerano con noi quando una guerra similealla presente si combatteva tra il regno d'Italiaavente per metropoli Milano e per vicerè il figlio[2]di Giuseppina di Beauharnais, e l'Austriadi Francesco II.... Come oggi contro l'imperoteutonico ed i suoi dipendenti, l'Europa si eraallora collegata contro l'impero napoleonico edi suoi satelliti; e il Regno Italico, trasformazionemonarchica della Cisalpina, doppiamenteodiato perciò, come opera iniziata dalla Rivoluzionefrancese e compita dall'uomo che avevavòlto a proprio profitto quel cataclisma, nondoveva, non poteva trovar grazia presso i futurinegoziatori di Vienna, preparatori dellaSanta Alleanza, restauratori della legittimità.
Ma proprio allora, quando alla difesa d'Italiacooperavano veri reggimenti italiani ed iprimi soldati designati col nome più tardi gloriosodi bersaglieri, proprio allora furono proferitela prima volta tra i popoli e nei Gabinettile espressioni di indipendenza italiana, di unitàitaliana, e la storia di quei tempestosissimi giorniha per noi un interesse profondo ed un irresistibilefascino. Un ufficiale francese studiosissimodelle imprese guerresche e degli avvenimentipolitici di quel tempo, il coman