F. GREGOROVIUS.
LUCREZIA BORGIA
SECONDO DOCUMENTI E CARTEGGI DEL TEMPO.
TRADUZIONE DAL TEDESCO
PER
RAFFAELE MARIANO.
3ª Ristampa.
FIRENZE.
SUCCESSORI LE MONNIER.
—
1885.
Proprietà degli Editori.
[i]
Onorevole Signor Duca,
A dedicarle questo scritto mi mossero non soloeventi storici trattati in esso, ma altresì personali relazioni.Ed a Lei è piaciuto accogliere gentilmente amboi motivi.
In questo libro Ella vedrà comparire antenati dell'anticae celebre casa sua, ma non in prospera luce.I Borgia sono stati nemici capitali dei Gaetani. E granmercè per costoro, se schivarono quella rovina, cheAlessandro VI e il suo formidabile figliuolo avevan lorogiurata. Sermoneta con tutti i vistosi beni, appartenutida tempo antichissimo alla casa Gaetani, furon dai Borgiarapiti. E per mano degli stessi gli avi suoi ebberomorte o dovettero prendere la via dell'esilio. Signora diSermoneta divenne Donna Lucrezia. E poscia il figliuolodi lei, Rodrigo d'Aragona, fu, come Duca, investitodelle possessioni dei Gaetani.
Da quel tempo sono oramai trascorsi secoli; ond'Ellapuò perdonare le prepotenti manomissioni de' diritti dellaCasa sua ad una donna bella e sventurata. Già la Bolla diGiulio II, ch'Ella, anche per riguardo alla perfezione[ii]calligrafica, serba qual gioiello nell'Archivio della famiglia,valse a ricostituir ben presto la casa dei Gaetani.E da quel tempo questa conservò sempre il retaggiode' padri gloriosi. E si deve poi a Lei, se gli aviti possedimenti,grazie ad un governo esemplare, siano oggidìtornati di nuovo in fiore.
Il persistere delle tradizioni storiche rispetto allecose e agli uomini esercita in Roma indicibile attrattivasu tutti i cultori della storia. Su me ha in particolarmodo avuto influenza potentissima l'osservare comeperdurino caratteri proprii di un passato storico in famiglieromane antichissime, ma che tuttora sussistono,che ancora oggi sono vegete e floride; e l'aver potutoentrare con queste in personali relazioni. I Colonna, gliOrsini e i Gaetani si mostraron meco sempre benevoli.E sempre queste tre celeberrime famiglie mi furonolarghe di ogni desiderabile agevolezza. Ed Ella, signorDuca, fu primo in Roma ad aprirmi senza riserva gliarchivii della Casa sua. Poi per lunghi anni Don VincenzoColonna, del quale serberò eterna memoria, miconcesse pari favore, sino a che l'onorando vegliardonon morì nel Castello di Marino.
I Gaetani, gli Orsini e i Colonna s'erano ritiratida un pezzo dal teatro della storia di Roma. I primi anzise ne allontanarono molto più presto degli altri. Venneperò giorno, in cui Ella, illustre Duca, doveva farrientrare la sua antica stirpe nella storia della città. Fuil giorno, per quella il più onorevole, c