BIBLIOTECA NUOVA
PUBBLICATA DA G. DAELLI
Stabil. tip. già Benietti, diretto da F. Gareffi.
IL
RE DEI RE
CONVOGLIO DIRETTO
NELL'XI SECOLO
PER
F. PETRUCCELLI DELLA GATTINA
VOL. III.
MILANO
G. Daelli e C. Editori.
1864.
Tra duri monti alpestri
Ove di corso umano
Nessun vestigio si vedeva impresso,
Per sentier più silvestri
Giva correndo invano.
Tre mesi l'imperadore Enrico passò a Spiradomestica e ritirata vita, confortato dalle amorevolezzedella tenera Berta e dalle blandizie delsuo figliuolo. E veramente di queste cure affettuoseaveva bisogno per addolcire fino ad uncerto segno le acerbità del suo cuore! Non cheegli si fosse querelato troppo del pontefice, ilquale, alzata bandiera contro di lui, così severamentel'aveva osteggiato. Erano corse pressoa poco eguali rappresaglie fra loro; Gregorio,primeggiando la gerarchia ecclesiastica, era anch'essosovrano e potente. Dolevasi della femmineamutabilità dei suoi vassalli, dell'ingratitudinedei principi che aveva stracarichi diricchezze, di feudi, e di prove d'amicizia—esegnatamente di quel duca Rodolfo di Svevia a(p. 8) lui cognato e come primo sposo di sua sorellaMatilde e come marito in seconde nozze di Adelaidesorella della regina Berta. Questi non avevasaputo resistere all'ambizione di scavalcare dalsoglio Enrico, cedendo alle tentazioni lusinghieredi Gregorio, che a quella corona lo confortavaaspirare. Si era perciò messo alla testa dei ribellie non cessava dal muovere le torme contro losfortunato re, il quale al suo popolo additato comemalvagio dai principi, come empio dagli ecclesiasticidi Gregorio, non vedeva speranza dipotere un giorno ristaurare l'onore. Intanto ladieta di Augusta approssimava. Quanto avesse amettervi fiducia Enrico comprendeva assai bene.Ai suoi partigiani, perchè gente scomunicata,inibivano assistervi; accusatori e giudici sedevanoi suoi nemici; ed egli, re decaduto, dovevasottomettersi alla censura, al giudizio deisuoi vassalli. Questo amaro pensiero lo decise.Calcolò essere minore umiliazione per lui dipiegarsi al papa, regolatore dei cristiani, e subirepenitenza canonica, quasi ad iscompito delle suepeccata, anzi che trascinarsi avanti a' suoi sudditicome reo di sovversione dell'impero e d'incapacitàdi governo. Per lo che, onde prevenirela mossa di Gregorio in Germania dove non avrebbemancato ribadire più salda alleanza coi ribelli,risolse discendere in Italia, e con lui rappattumarsi.Imperciocchè, una volta aggiustato colpontefice e liberato dagli anatemi, i paurosi dei(p. 9) fulmini di Roma gli si sarebbero novellamenteaccostati; coloro che aveva dovuti allontanare dasè, per stare ai patti della dieta di Tribur, avrebberichiamati; gli Italiani, che tanta speranza in luimettevano, lo avrebbero secondato; ed e' si sarebbelevato incontanente a capo di poderoso esercitoonde ridurre i rivoltosi. Stabilì quindi lapartita per Italia ed all'opera si accinse.
Non soldati, non cortigiani, non servi tenevaal castello di Spira. Con lui non trovavansi chela moglie, il figliuolo, ed un uomo, il q