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UN CAVALLO NELLA LUNA


LUIGI PIRANDELLO

UN CAVALLO
NELLA LUNA

NOVELLE

MILANO
Fratelli Treves, Editori
1918

Quinto migliaio.


PROPRIETÀ LETTERARIA.

I diritti di riproduzione e di traduzione sonoriservati per tutti i paesi, compresi la Svezia,la Norvegia e l'Olanda.

Tip. Fratelli Treves.


[1]

UN CAVALLO NELLA LUNA.

[3]

UN CAVALLO NELLA LUNA.

Di settembre, su quell'altipiano d'aride argillestrapiombante franoso sul mare africano,la campagna, già riarsa dalle rabbie dei lunghisoli estivi, era triste, tutta irta di stoppie annerite.E tuttavia fu stabilito che i due sposivi passassero almeno i primi giorni della lunadi miele.

Era necessario, in considerazione dello statodi lui, dello sposo.

Il pranzo di nozze, preparato in una sala dell'anticavilla solitaria in mezzo a quelle terreassolate, con radi mandorli e qualche ceppocentenario d'olivo saraceno, non fu davverouna festa per i convitati. Nessuno di essi riuscìa vincere l'impaccio, ch'era piuttosto sbigottimento,per l'aspetto e il contegno di quelgiovanotto grasso, appena ventenne, biondo,sanguigno, dal volto di pesca vellutata, che[4]guardava qua e là coi piccoli occhi neri, lustri,da pazzo, e non intendeva più nulla, e nonmangiava e non beveva e diventava di puntoin punto più rosso, paonazzo, violaceo, e congli occhi sempre più piccoli e più lustri.

Si sapeva che, preso d'un amor forsennato,aveva fatto pazzie, fino al punto di tentare diuccidersi — lui, ricchissimo, unico erede dell'anticocasato dei Berardi — per colei cheora gli sedeva accanto, sposa. Era la figlia unicadel colonnello del reggimento venuto da unanno in Sicilia. Il signor colonnello, mal prevenutocontro gli abitanti dell'isola, non avrebbevoluto accondiscendere a quelle nozze, per nonlasciare là, come tra selvaggi, la figliuola.

Lo sbigottimento per l'aspetto e il contegnodello sposo cresceva nei convitati, quanto piùessi avvertivano il contrasto con l'aria dellagiovanissima sposa. Era una vera bambina ancora,vispa, fresca, aliena; e pareva si scrollassesempre d'addosso ogni pensiero fastidioso concerti scatti d'una vivacità piena di grazia, ingenuae furba nello stesso tempo. Furba però,come d'una birichina ancora ignara di tutto.Orfana, cresciuta fin dall'infanzia senza mamma,appariva infatti chiaramente che andava anozze affatto impreparata. Tutti, a un certopunto, finito il pranzo, risero e si sentirono[5]gelare a un'esclamazione di lei, rivolta allosposo:

— Oh Dio, Nino, ma perchè fai codesti occhipiccoli piccoli? Lasciami.... no, scotti! Perchèti scottano così le mani? Senti, senti,papà, come gli scottano le mani.... Che abbiala febbre?

Tra le spine, il colonnello affrettò la partenzadei convitati dalla campagna. Ma sì! per toglierequello spettacolo che gli pareva quasi indecente.Presero tutti posto in sei vetture. Quella doveil colonnello sedette accanto alla madre dellosposo, anch'essa vedova, andando a passo peril viale, rimase un po' indietro, perchè i duesposi, lei di qua, lui di là, con u

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