ISTORIA CIVILE
DEL
REGNO DI NAPOLI
DI
PIETRO GIANNONE
VOLUME SECONDO
MILANO
PER NICOLÒ BETTONI
M.DCCC.XXI
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STORIA CIVILE
DEL
REGNO DI NAPOLI
I Longobardi non altronde, che da' Goti riconosconola loro origine, e la penisola di Scandinavia fudell'una e dell'altra gente la comune madre: regione,che a dovere fu da Giornandes appellata Vagina gentium,e che può meritamente vantarsi di avere prodottitutti quelli Principi, che lungamente le Spagne,buona parte delle Gallie, e sopra tutto l'Italia signoreggiarono,la quale ancorchè veggasi di questi tempisottratta dal dominio de' Goti, ben tosto ricadde sottoquello de' Longobardi; e, questi poi mancati, sotto iNormanni, che pure vantano la medesima origine[1].I Gepidi, che dalla prosapia de' Goti discesero, uscitida quella penisola insieme co' Goti, alla Vistola fermaronsi[2]:indi superati i Borgognoni, si avanzarono,come narra Procopio, nell'una e nell'altra rivadel Danubio, dove furono a' Romani infesti per le varie[6]incursioni e scorrerie, che fecero in quella regione,secondo che scrive Vopisco. Finalmente regnandoin Oriente Marziano Imperadore, avendo discacciatigli Unni dalla Pannonia, quivi fermarono le loro sedi.Egli è altresì appresso sì gravi Scrittori costantissimo,che divisi fra loro i Gepidi, da questa divisione nesursero i Longobardi: ond'è, che Salmasio[3], rendea noi testimonianza d aver egli in alcuni antichi libriGreci, non ancora impressi, osservato, che i Gepidisi nomavano Longobardi: Gepidae, qui dicuntur Longobardi:e Costantino Porfirogenito Imperador di Costantinopoli,dall'istoria di Teofane (quegli, che daiGreci fra il numero de' Santi fu venerato) trascrisseancora, che dalla divisione de Gepidi sursero i Longobardi[4].
Chi parimente di lor facesse memoria egli è ProsperoAquitanio Vescovo di Reggio, che scrisse innanziPaolo Varnefrido Diacono d'Aquileja: parla eglidi questi Longobardi, dando loro la medesima origine,i quali dalla Scandinavia, giunti a lidi dell'Oceano,avidi di nuove sedi, primieramente sotto Ibone,ed Ajone loro Capi vinsero i Vandali, e si disseroVinili, cioè vaghi, non avendo allora alcuna fermasede; ma da poi avendo eletto per loro Re Agilmondo,dopo avere scorse varie regioni, finalmente nella Pannoniasi fermarono. Dopo Agilmondo ebbero successivamenteper loro Re, Lamisco, Leta, Ildeoc, Gudeoc,Claffo, Tato[5], e dopo questi Valtau; del qual Principe[7]appresso altri non fassi memoria, siccome colui,che regnò picciol tempo, ed in continue guerre. Succederonoposcia Vaco, Audoino e finalmente Alboino,quello che, avendo stabilito con Narsete una ben fermae stretta pace ed amicizia, fu poi riserbato allaconquista d'Italia.
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