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LIBRERIA EDITRICE GALLI
DI
CHIESA & GUINDANI
LIPSIA e VIENNA, F. A. Brockhaus—BERLINO, A. Asher e C.
PARIGI, Veuve Boyveau—NAPOLI, Ernesto Anfossi
1889
LA SORTE, Catania, Giannotta, 1887 L. 3 —
DOCUMENTI UMANI, Milano, Treves, 1889 » 3,50
Tutti i diritti riservati.
La discussione, quella sera, come tutte le volte che nessun profanoveniva a turbare il libero corso delle nostre grandiose fantasmagorie,aveva finito per aggirarsi intorno al problema del destino, allamisteriosa potenza che regola le azioni umane e che, attirandoci conmagnifiche lusinghe, ci precipita nella più profonda ed incurabilemiseria. Tutti convenivano nel considerare la felicità come unachimera; però, mentre qualcuno sosteneva che il dolore è condizionefatale dell'esistenza; che, qualunque cosa gli uomini facciano, essosi trova alla fine di tutto, qualche altro affermava che se noi nonsiamo sodisfatti è quasi sempre perchè cerchiamo la nostrasodisfazione dove non possiamo trovarla.
Allora, il ricordo di una tragica storia fu evocato in sostegno diquest'ultima tesi, secondo la quale la felicità sarebbe impossibilerelativamente, per effetto d'un errore d'indirizzo, e non in un sensodisperatamente assoluto.
Ma, poichè l'errore è universale ed eterno; poichè, ammessal'esistenza della felicità, tutti la proseguono per vie che se nediscostano, non potrebbe darsi che le due tesi apparentemente distintesi fondessero in una, e che fosse un assai magro conforto quelloderivante dalla fede in qualche cosa che nessuno consegue?…
Ermanno Raeli era rimasto orfano a ventun anno. Figlio di un sicilianoe d'una tedesca, i tratti caratteristici delle due razze si mostravanocuriosamente commisti nella sua persona e nella sua personalità. Isuoi grandi occhi azzurri, d'una purissima trasparenza cristallina,facevano uno strano contrasto coi capelli di un nero intenso,profondo, notturno, di un nero come difficilmente si vede l'uguale;sulla carnagione pallida del suo viso fiorivano le labbra un po'grosse, sporgenti, vivide, delle vere labbra di arabo; alla fisonomiaespressiva, dai mobili lineamenti, su cui si leggeva net